“Si è spento all’ultimo miglio il viaggio verso l’agognata Europa, che non lo vuole nemmeno da morto. Umanamente difficile comprendere il perché di questo sfregio. (…)
Il film Io capitano racconta il viaggio di 2 ragazzi della stessa età di quel giovane morto a bordo di Sea-Watch (…). Pinocchio (il regista Garrone aveva diretto un film dal medesimo titolo nel 2019) è morto. Così si conclude il romanzo in chiave moderna, ucciso dal razzismo culturale in Italia e in Europa- che protegge atti, leggi e politiche discriminatorie lesive della dignità umana.”
Faccio mie le parole di Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch, a commento dell’ultima missione, prima destinata a sbarcare a Ravenna, a 1.500 km di distanza, e poi dirottata a Pozzallo, in Sicilia, per decenza morale di fronte alla morte di un ragazzino deceduto da asfissia da carburante sulla barca piena di migranti.
Era fuggito dalle coste in Libia a Sabratha con altre 55 persone; per ore le autorità italiane, maltesi, tunisine e tedesche si sono rimpallate il caso, prima di concedere lo sbarco della salma e di tutti gli altri nel paese siciliano.
Stiamo rapidamente avvicinandoci alle elezioni europee di giugno, in cui l’immigrazione giocherà un ruolo abbastanza importante negli schieramenti politici e sociali.
Intanto registriamo una virata nazionalista nel PPE (Partito popolare europeo), che ha recentemente candidato (non senza spaccature interne) Ursula von der Leyen al congresso di Bucarest: il manifesto appare abbastanza esplicito e si richiama al modello conservatore britannico dell’esternalizzazione dei migranti verso Paesi terzi (leggi Ruanda) e Albania per quanto riguarda l’Italia, con un rafforzamento dell’agenzia di Frontex e della fortezza Europa.
Anche il PSE (Socialists & Democrats) ha tenuto agli inizi di marzo il suo congresso a Roma e ha fatto uscire il Manifesto in 20 obiettivi per le elezioni: al punto 14 del capo II° si impegna a contrastare l’esternalizzazione e a favorire flussi sicuri e legali per i migranti, nonché missioni europee di Search & Rescue.
I sindacati europei (CES) a maggio ’23 a Berlino hanno presentato in 12 punti la loro piattaforma sul lavoro; al punto 10 (sconfiggere l’indifferenza) sono contro l’accordo con gli stati che non rispettano i diritti umani e per il diritto alla migrazione e all’asilo. Vedremo quali sono i rapporti di forza e gli schieramenti sul nostro vecchio continente, ma non siamo ottimisti di fronte alla marea nera e nazionalista che imperversa.
Restiamo all’estero per ricordare il recente Raporto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) che ci fa presente come è cambiata l’emigrazione italiana qualificata negli ultimi 20 anni. Non solo nell’università ci si laurea poco, ma poco meno della metà di chi lo fa emigra all’estero.
I numeri: nel 2020 le partenze registrate sono state 15.282, un valore 10 volte superiore ai livelli del 2002 (1.431). A partire sono le donne, ironia della sorte, le cifre sono apparse l’8 marzo.
Questo è il segno inequivocabile di una scelta esistenziale verso migliori condizioni di vita, salario, lavoro.
E’ anche il segnale di partenza delle donne meridionali dal nostro Paese verso il centro-nord e l’estero, che rievoca quella trascorsa parecchio tempo fa.
Breaking news: Egitto partner affidabile?
A metà marzo la UE in gran spolvero si è recata al Cairo dall’ex-generale Al Sisi, autore del colpo di stato del 2013, con 7,4 miliardi di euro per finanziare l’Egitto e riconoscere il Paese africano come partner indispensabile, anche per limitare le partenze dei migranti verso l’Europa.
Alcune agenzie internazionali come Freedom House, Human Rights Watch e Amnesty hanno da tempo denunciato le forti limitazioni ai diritti operate dal governo egiziano (uccisione di Regeni e caso Zaki).
Se il piano Mattei per l’Africa continua così, non ci siamo.
Per salutarci raccomando la lettura de: La guerra invisibile- un viaggio sul fronte dell’odio contro i migranti, di Maurizio Pagliassotti, Einaudi 2023.
E naturalmente il film Green Border di Agnieszka Holland.
Un appuntamento per il 23 aprile alle 19: a Ravenna presso lo studio Tiratura, via di Roma 232, ci sarà la presentazione dell’Archivio fotografico e documentale sulla immigrazione di Tracce Migranti ODV.
Maurizio Masotti
[marzo 2024]
Foto credits: Maurizio Masotti