Dopo una giornata di viaggio in auto da Dakar con 2 amici senegalesi in direzione Saint Louis, Richard Toll, Ross Béthio (dove c’è il traghetto che attraversa il fiume Senegal ed in pochi minuti si arriva in Mauritania), con l’immancabile foratura di pneumatico che allunga di altra mezz’ora il tragitto, alla sera arriviamo a Lourène (nel nord del Paese).
Ancora una volta rimango stordita e commossa dall’accoglienza calorosa, chiassosa e colorata di tutta la popolazione; non c’è più posto per la stanchezza, ed è naturale immergersi in quell’atmosfera di affetto rumoroso ed avvolgente.
Durante il corteo di benvenuto viene ripetuta in coro e in continuazione una frase peul che significa: se hai un obiettivo devi perseverare e continuare a crederci e lavorare tutti assieme e sicuramente alla fine ciò che cerchi arriva.
Il giorno dopo è un susseguirsi di cerimonie collettive con la presenza degli abitanti e rappresentanti dei villaggi vicini, con sfoggio da parte di uomini e donne dei loro bellissimi abiti tradizionali da cerimonia, e spiegazione delle loro tradizioni.
E qui emerge tutta la fierezza e l’orgoglio di sentirsi Peul e la determinazione nel manifestarlo.
Al pomeriggio avviene la cerimonia della “Pose de la première pierre de la Case della santé”, in presenza dei capivillaggi e condotta dall’Imam che recita le preghiere di buon auspicio. Nel ristretto circolo sono presenti solo gli uomini, i gruppi di donne assistono un po’ più lontane.
Le donne sono molto presenti ed attive in tutte le attività quotidiane del villaggio, sono ascoltate, rispettate ed indispensabili, ma nelle occasioni più ufficiali e celebrative è l’uomo il protagonista.
Il giorno seguente è dedicato alle questioni più operative del nostro viaggio: prendere visione dello stato attuale dei progetti già attuati ed incontrarsi con i comitati preposti alla loro gestione per verificarne il buon funzionamento e recepire eventuali criticità o modifiche.
Il terzo giorno è dedicato alla visita dei villaggi circostanti dove ci si rende conto del tragitto che gli abitanti devono fare per il Centro di Salute più vicino, in un ambiente desertico e del percorso che devono fare per rifornirsi di acqua, nonché del percorso che i bambini fanno per frequentare la scuola di Lourène. Gli abitanti riportano le loro comuni difficoltà ed aspirazioni.
Questo viaggio (a Lourène ho dedicato 5 giorni) è stato molto utile e positivo.
Sotto l’aspetto umano si sono rafforzati i legami tra la comunità del villaggio e la comunità di Ravenna (io sono solo un tramite tra loro e le associazioni che li sostengono).
Sotto l’aspetto tecnico/operativo si sono fatti passi avanti nella programmazione della Casa della Salute.
Rosa Taschin
[novembre 2022]
Rosa Taschin, dal 2010 referente del Gruppo Amici di Lourène, costituitosi dopo un viaggio di turismo di prossimità in cui ha conosciuto il villaggio. Il gruppo fa parte di Amici di Rekko7, il cui presidente è Giuseppe Tadolini e lei è vicepresidente.
Fa parte e collabora con diverse altre associazioni di volontariato ravennati.
L’ultimo viaggio è stato compiuto in ottobre.
Foto: archivio Rosa Taschin