23 Dec
23Dec

È raro che una zooologa diventi famosa presso il grande pubblico; nel suo caso c’è voluto un film, «Gorilla nella nebbia». Dian Fossey ha dedicato la sua vita allo studio e alla protezione dei gorilla del Ruanda. Personaggio di grande impegno non solo scientifico ma anche comunicativo al punto da essere celebrata, tre anni dopo la morte con un film – appunto «Gorilla nella nebbia» (1) – tratto dal suo omonima autobiografia (2). Davvero arduo il compito di ricordarla, vista la quantità di pagine che le sono dedicate nel web, iniziando dalla dettagliata scheda di Wikipedia (3), per spaziare sul ricordo dell’emozione internazionale causata dalla notizia della sua uccisione (fra il 26 e il 27 dicembre 1985) attribuita a bracconieri tuttora non identificati. Ma la storia di Dian Fossey continua, quasi 30 anni dopo, nonostante la completa distruzione del suo campo/laboratorio avvenuta nel 1994 durante il genocidio ruandese (4): dopo la biografia, «Woman in the Mists: The Story of Dian Fossey» (5) scritta nel 1987 dall’etologo Farley Mowat, è stata fondata la Dian Fossey Gorilla Fund International (6) che tuttora opera per la salvaguardia e lo studio dei gorilla (7). I quali, nel frattempo e nonostante tutto, non si sono estinti, come la Fossey paventava nel suo ultimo libro: erano 250 allora e oggi sono persino un po’ cresciuti (pare siano circa 300) stando agli ultimi rilevamenti (8). 

Ho provato a interrogare la mia personale biblioteca per accorgermi che ho libri sul lavoro di Jane Goodall (9) e i suoi scimpanzé, ma poco a nulla sui gorilla. Ma frugando nella memoria visiva mi è tornato in mente una vecchia edizione di «National Geographic» in cui veniva intervistata, anche in relazione al fatto che la rivista già nel 1970 aveva dato ampia notorietà al suo impegno di etologa e ambientalista: la Fossey si lamentava, con non poca durezza, del fatto che fra i lettori di quella rivista ci potessero anche essere cittadini statunitensi che non si vergognavano di esibire nelle loro case mani imbalsamate di gorilla, magari usate come posacenere (10). Una traccia, quest’ultima, che esistono sedicenti Homo sapiens con comportamenti da “bestia umana”, anche nell’uso di arredi inqualificabili: una definizione più prossima all’uso che ne ha fatto Francesco Guccini (11) piuttosto che all’omonimo titolo del romanzo di Emile Zola (12).

Links :

  1. http://it.wikipedia.org/wiki/Gorilla_nella_nebbia
  2. http://it.wikipedia.org/wiki/Gorilla_nella_nebbia_(autobiografia)
  3. http://it.wikipedia.org/wiki/Dian_Fossey#I_primi_interessi_per_l.27Africa
  4. http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_del_Ruanda
  5. http://en.wikipedia.org/wiki/Woman_in_the_Mists
  6. https://gorillafund.org/SSLPage.aspx?pid=273
  7. http://gorillafund.org/history
  8. http://it.wikipedia.org/wiki/Gorilla_beringei_beringei#Distribuzione_e_habitat
  9. http://it.wikipedia.org/wiki/Jane_Goodall
  10. http://en.wikipedia.org/wiki/Digit_Fund
  11. http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=7&lang=it + https://www.youtube.com/watch?v=SFivbaMSL2w
  12. http://it.wikipedia.org/wiki/La_bestia_umana

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 27 dicembre avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1533: nasce Montaigne; 1571: nasce Keplero; 1822: nasce Pasteur; 1925: muore Anna Kuklisciof; 1947; Italia, l’Assemblea approva il testo costituzionale; 1955: De Lorenzo capo del Sifar; 1979: truppe sovietiche a Kabul; 1989: «la pantera»; 1990: muore Giulio Bedeschi; 1997; nave Ararat coste Badolato; 2008: «piombo fuso» contro Gaza. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. 

Daniele Barbieri

Articolo tratto da www.labottegadelbarbieri.org

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